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by Lorenzo Picicco

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Il nostro evento 

La scorsa settimana abbiamo celebrato la Giornata mondiale della prematurità 2024 con uno speciale evento di due giorni presso la sede centrale di Chiesi a Parma, che ha offerto ai nostri colleghi un’opportunità unica per comprendere le sfide affrontate dai neonati prematuri. 

Come parte della campagna “Unscripted Beginnings: A Fragile Start, A Strong Future” lanciata dal Gruppo Chiesi per far luce sulle difficoltà con cui devono confrontarsi i neonati prematuri, le loro famiglie e gli operatori sanitari, abbiamo creato un’esperienza immersiva che simulava l’ambiente di un’unità di terapia intensiva neonatale (TIN). Inoltre, tramite visori di realtà virtuale, abbiamo offerto un tour dell’Ospedale Regionale di Ngozi in Burundi, uno dei nostri siti chiave in cui lavoriamo con partner locali per migliorare l’assistenza neonatale nella regione dell’Africa subsahariana. 

È stato davvero stimolante vedere i nostri colleghi confrontarsi con queste esperienze e acquisire una nuova prospettiva sull’importanza del nostro lavoro e sugli enormi ostacoli che i bambini nati in diverse parti del mondo potrebbero dover affrontare.  

Capire la prematurità 

La Giornata mondiale della prematurità, celebrata il 17 novembre, è un’iniziativa globale per sensibilizzare sulla nascita pretermine e sul suo impatto sulle famiglie in tutto il mondo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 2020 sono nati prematuri circa 13,4 milioni di bambini, le cui complicazioni conseguenti costituiscono la principale causa di morte tra i bambini di età inferiore ai cinque anni. I neonati prematuri, nati cioè prima delle 37 settimane di gestazione, affrontano numerose sfide per la salute, tra cui disabilità dello sviluppo e condizioni croniche. 

L’impatto della prematurità è particolarmente evidente nel Sud Globale, dove le risorse sanitarie sono spesso limitate. In molti paesi a basso e medio reddito, l’accesso alle cure materne e neonatali essenziali è carente, il che porta a tassi più elevati di nascita pretermine e complicazioni conseguenti. Fattori come infrastrutture sanitarie inadeguate, scorte mediche insufficienti e una scarsità di professionisti sanitari qualificati aggravano la situazione. Ciò rende difficile per i neonati prematuri ricevere le cure critiche di cui hanno bisogno, aumentando il rischio di gravi problemi di salute e mortalità. 

Affrontare questi problemi è un punto chiave dell’Obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG) 3.2, che mira a porre fine alle morti prevenibili di neonati e bambini sotto i cinque anni entro il 2030, riducendo il tasso di mortalità neonatale almeno a 12 ogni 1.000 nati vivi. Gli sforzi per migliorare i sistemi sanitari, aumentare l’accesso a cure di qualità e fornire istruzione e supporto alle madri in queste regioni sono essenziali per raggiungere questi obiettivi e migliorare le condizioni dei neonati prematuri in tutto il mondo.  

La nostra missione 

In linea con questi sforzi globali, la Fondazione Chiesi si dedica a migliorare l’accesso a cure di qualità per i neonati, le loro madri e le loro famiglie nelle comunità più vulnerabili dell’Africa subsahariana francofona. Attraverso iniziative come il modello Neonatal Essential Survival Technology (NEST), lavoriamo per colmare le disparità nell’assistenza sanitaria e garantire che ogni neonato abbia la possibilità di sopravvivere e prosperare. 

Il modello NEST (Neonatal Essential Survival Technology) è una pietra angolare dei nostri sforzi per ridurre i tassi di mortalità neonatale. Questo programma a lungo termine mira a migliorare le condizioni dei neonati, in particolare quelli malati, prematuri o sottopeso, in aree in cui l’accesso a cure di qualità è limitato. Il modello NEST prevede l’implementazione di interventi semplici ma ben preparati che possono salvare molte vite. 

L’ospedale di Ngozi e il nostro lavoro in Burundi 

L’Ospedale Regionale di Ngozi in Burundi è un luogo rappresentativo del nostro lavoro. Il Burundi, situato nella regione dei Grandi Laghi africani, affronta notevoli sfide sanitarie, con un accesso limitato a cure adeguate per la maggior parte della sua popolazione. La Fondazione Chiesi collabora con Amahoro Pro Africa presso l’ospedale di Ngozi per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria nella regione. 

Il nostro lavoro include la costruzione del Mother and Child Hospital Center, dotandolo di attrezzature mediche specializzate e fornendo formazione continua al personale infermieristico locale. Nel 2017, abbiamo avviato un progetto per creare un’unità dedicata all’accoglienza integrata di madre e bambino e alla promozione del metodo Kangaroo Care (KC), che prevede il contatto pelle a pelle, l’allattamento al seno e la dimissione precoce dall’ospedale per promuovere il legame tra la madre e il suo bambino e migliorare i risultati in termini di salute. 

Grazie a tutti i partecipanti 

Alla fine dell’esperienza guidata, a tutti i partecipanti è stata data una matita contenente un seme da piantare, come riferimento della campagna “Unscripted Beginnings” e a simboleggiare ogni nuovo inizio ancora da scrivere. 

Estendiamo i nostri più sentiti ringraziamenti a tutti i colleghi del Gruppo Chiesi che hanno partecipato all’evento World Prematurity Day. Il vostro impegno e supporto sono fondamentali per la nostra missione volta a migliorare l’assistenza neonatale, ridurre i tassi di mortalità neonatale e garantire un futuro più sano a tutti i neonati. 

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