La campagna dell’OMS: “Healthy beginnings, hopeful futures”

In occasione della Giornata Mondiale della Salute 2025, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lancia la campagna globale Healthy beginnings, hopeful futures, dedicata alla salute materna e neonatale. L’iniziativa mira a sensibilizzare governi, istituzioni, privati e operatori in ambito sanitario sull’urgenza di ridurre i decessi prevenibili di madri e neonati e a promuovere il benessere delle donne a lungo termine.

Dati allarmanti sulla salute materna e neonatale

L’OMS pone l’accento sui numeri riguardanti la salute di madri e neonati a livello globale. Ogni anno, quasi 300.000 donne perdono la vita durante la gravidanza o il parto, mentre oltre 2 milioni di bambini non sopravvivono al primo mese e circa 2 milioni nascono morti.

Gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite richiedono un impegno congiunto da parte di tutti gli Stati membri per raggiungere traguardi precisi. In particolare, l’Obiettivo 3assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età – prevede due target fondamentali da conseguire entro il 2030:

  • Target 3.1: Ridurre il tasso di mortalità materna globale a meno di 70 per ogni 100.000 nati vivi.
  • Target 3.2: Porre fine alle morti prevenibili di neonati e bambini sotto i 5 anni. In particolare, la mortalità neonatale dovrebbe essere ridotta ad un massimo di 12 decessi per ogni 1.000 nati vivi e quella sotto i 5 anni ad un massimo di 25.

Tuttavia, le proiezioni attuali sono critiche e questi obiettivi rischiano di non essere raggiunti: se non si intensificano gli sforzi, 4 Paesi su 5 non riusciranno a ridurre la mortalità materna entro il 2030, e 1 su 3 fallirà nel diminuire la mortalità neonatale.

Il profondo divario tra Nord e Sud Globale

Per invertire questa tendenza, è necessario un impegno globale che miri a garantire un accesso equo a cure di alta qualità, specialmente nei Paesi del Sud Globale, dove si verifica la stragrande maggioranza dei decessi materni e neonatali. In Africa subsahariana, i neonati hanno possibilità di sopravvivenza decisamente diverse rispetto ad altri Paesi del mondo: nel 2022 questa regione ha registrato un tasso di mortalità neonatale di circa 27 decessi ogni 1.000 nati vivi, il più alto a livello globale. Qui, un bambino ha undici volte più probabilità di morire nel primo mese di vita rispetto a uno nato in Australia o in Nuova Zelanda. Allo stesso tempo, la regione si attesta il tasso di fertilità più elevato al mondo, con una media di 4.6 figli per donna, rispetto a quella di 1.4 figli in Europa.

Questi dati riflettono il profondo divario tra Nord e Sud Globale ed evidenziano le gravi disuguaglianze nell’accesso alle cure materne e neonatali. La mancanza di strutture sanitarie adeguate e la scarsità di personale qualificato rappresentano ancora oggi un ostacolo per milioni di madri e neonati. Risulta quindi essenziale rafforzare gli investimenti in ambito di assistenza sanitaria e di formazione del personale, affinché la nascita di un bambino non sia più una questione di sopravvivenza.

Il piano d’azione dell’OMS: più investimenti e cure di qualità

Affrontare questa crisi richiede non solo un aumento dei finanziamenti nelle cure ostetriche e neonatali, ma anche un investimento a lungo termine nella salute materna, includendo il supporto post-parto e la prevenzione delle malattie non trasmissibili.

L’OMS sottolinea l’importanza di un’assistenza sanitaria personalizzata che metta al centro le esigenze delle donne prima, durante e dopo il parto. A tale proposito, il programma EWENE – Every Woman Every Newborn Everywhere, realizzato dall’OMS in collaborazione con UNICEF e UNFPA, mira a raggiungere questi obiettivi, concentrandosi sul miglioramento dell’equità e della qualità delle cure per le donne incinte, le neo-madri e i neonati nei Paesi del Sud Globale. Più nello specifico, il programma si basa su cinque aree chiave di intervento: assistenza prenatale per ridurre i rischi di complicazioni e morti prenatali; assistenza post-parto per prevenire fino al 30% delle morti materne e garantire il benessere di madre e neonato; cure specializzate per neonati prematuri e malati; servizi di emergenza ostetrica per prevenire decessi durante il travaglio; tutela dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne al fine di contrastare le disuguaglianze di genere.

Queste misure, se attuate in maniera efficace, non solo permetteranno di ridurre significativamente il tasso di mortalità materna e neonatale, ma forniranno anche alle donne strumenti concreti per costruire un futuro più sano per sé e per i propri figli.

L’impegno di Chiesi Foundation

Di fronte a questa emergenza sanitaria, anche Chiesi Foundation si impegna attivamente per migliorare l’accesso a cure materne e neonatali di qualità nei Paesi più vulnerabili del Sud Globale. Attraverso il modello d’intervento NEST – Neonatal Essential Survival Technology, la Fondazione mira a ridurre la mortalità e la morbilità neonatale migliorando la qualità dell’assistenza ai neonati prematuri e sottopeso nei Paesi francofoni dell’Africa subsahariana. Il modello si basa su quattro pilastri: la formazione del personale sanitario locale, la creazione di infrastrutture adeguate, il miglioramento della qualità dei dati e le attività di advocacy. L’approccio viene in seguito adattato alle esigenze specifiche di ciascun Paese in cui operiamo, vale a dire Benin, Burkina Faso, Burundi, Costa d’Avorio e Togo.

La Kangaroo Care (KC)

Uno degli interventi chiave sostenuti dalla Fondazione è la Kangaroo Care (KC). Si tratta di una pratica che favorisce il contatto pelle a pelle tra genitore e neonato, migliorando la termoregolazione, la nutrizione e il benessere psicologico del bambino. Riconosciuta dall’OMS come una strategia essenziale per la cura dei neonati prematuri e sottopeso, la KC rappresenta una soluzione efficace anche in ambienti con risorse limitate, poiché non richiede tecnologie avanzate, ma solo il coinvolgimento attivo del personale sanitario e delle famiglie.

Family Centered Care

Oltre alla KC, il Modello NEST promuove anche un’assistenza neonatale incentrata sulla famiglia e basata sul principio della “Separazione Zero” tra madre e bambino, al fine di garantire la continuità delle cure e rafforzare il legame tra i due. Questa tecnica è resa possibile grazie alla collaborazione attiva tra la famiglia e il personale medico dell’unità neonatale. Attraverso l’assistenza condivisa le famiglie hanno la possibilità, da una parte, di fornire assistenza infermieristica al personale e, dall’altra, di partecipare al processo decisionale medico.

Il nostro lavoro in Burundi all’Ospedale di Ngozi

In Burundi, l’assistenza neonatale affronta sfide considerevoli, con tassi elevati di mortalità neonatale dovuti a nascite premature, infezioni e complicazioni perinatali. Chiesi Foundation, in collaborazione con il partner Amahoro Pro Africa, sta affrontando queste sfide attraverso l’implementazione del Modello NEST presso l’Ospedale Regionale di Ngozi, con l’obiettivo di migliorare la qualità delle cure per i neonati in contesti con risorse limitate.

I progressi raggiunti attraverso questi programmi sono evidenziati anche da alcune testimonianze dirette dei pazienti. Un esempio significativo è la storia di una famiglia con due gemelle che, grazie al supporto e alle cure del personale sanitario di Ngozi, ha adottato la pratica Kangaroo Care:

“Oggi le bambine hanno due anni e sette mesi, sono intelligenti e sanno contare. Siamo molto felici dei loro progressi e nessuno direbbe che sono nate premature”.

Queste testimonianze sono una chiara dimostrazione di come iniziative quali la Kangaroo Care possano fare la differenza nella vita di molte famiglie, specialmente nel Sud del mondo.

Diffondere il messaggio della Giornata Mondiale della Salute 2025

La Giornata Mondiale della Salute si celebra ogni anno il 7 aprile, data in cui, nel 1948, si tenne la prima Assemblea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questa ricorrenza ha l’obiettivo di promuovere la salute globale e sensibilizzare l’opinione pubblica su aspetti cruciali in ambito sanitario, garantendo protezione ai più vulnerabili e favorendo il benessere per tutti, ovunque. Negli ultimi 50 anni, questa giornata internazionale ha posto l’attenzione su temi di grande rilevanza, tra cui la salute mentale, l’assistenza materna e infantile e il cambiamento climatico.

L’edizione 2025 è un’occasione per accrescere la consapevolezza sulla salute materna e neonatale e sottolineare l’urgente necessità di ridurre i decessi prevenibili di madri e neonati attraverso cure di qualità, investimenti mirati e supporto psicologico. L’impegno della Fondazione dimostra come investire in strategie e interventi su misura e sostenibili possa fare la differenza nella lotta contro la mortalità e la morbilità neonatale. Unisciti alla nostra missione per garantire cure migliori a madri e bambini, offrendo loro la possibilità di un futuro sano, indipendentemente dal luogo di nascita.

Ulteriori letture

Se vuoi saperne di più sulla Giornata Mondiale della Salute 2025, visita la pagina dedicata sul sito ufficiale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

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