by Lorenzo Picicco
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La scorsa settimana, la Fondazione Chiesi ha intrapreso un’importante missione a Ngozi, in Burundi, volta a valutare i progressi del modello NEST (Neonatal Essential Survival Technology) presso l’Ospedale Regionale della città. In collaborazione con Amahoro pro Africa, la Fondazione cerca di migliorare le capacità dei professionisti sanitari locali nell’assistenza neonatale, che è fondamentale per migliorare le prospettive di vita dei neonati nella regione.
Uno sguardo più da vicino al modello NEST
Durante la missione, la Fondazione Chiesi ha avuto l’opportunità di interagire con vari stakeholder nell’ospedale di Ngozi, come parte di uno sforzo più ampio per raccogliere feedback sull’implementazione in corso del modello NEST. Queste interazioni non sono semplici formalità, ma opportunità cruciali per comprendere le esigenze degli operatori sanitari sul campo e ripetere i modelli di formazione utilizzati.
La Fondazione mira a delineare una strategia per integrare ulteriormente l’ospedale di Ngozi nel quadro del programma NEST. Ciò include il potenziamento del ruolo della Dott.ssa Sandrine, una figura fondamentale nelle operazioni dell’ospedale. Una sessione di brainstorming ha indicato il potenziale per formalizzare la partnership tra la Fondazione Chiesi, Amahoro e l’Ospedale Regionale di Ngozi, con la Dott.ssa Sandrine in qualità di punto di contatto chiave.
Rafforzamento dell’infrastruttura sanitaria
La missione ha anche comportato visite complete di varie strutture sanitarie nella provincia. Le osservazioni indicano una solida base per progetti collaborativi, ma c’è una chiara necessità di miglioramento sul piano organizzativo. Le strutture disponibili, come gli ospedali di Buye e Musenyi, sono state valutate per potenziali interventi: nel caso dell’Ospedale di Buye, è necessaria una rivalutazione degli spazi maternità e post-parto esistenti a causa delle limitate risorse di personale.
Inoltre, l’Ospedale di Musenyi si è impegnato attivamente in miglioramenti su piccola scala, come l’istituzione di un’area dedicata alle madri, che rappresenta un passo in avanti verso il miglioramento dell’assistenza neonatale. La Fondazione Chiesi continuerà a supportare queste iniziative con interventi mirati ove necessario.
Iniziative CPAP e KMC
La missione ha anche segnalato progressi su diverse iniziative chiave, tra cui il progetto Continuous Positive Airway Pressure (CPAP) e l’approccio Kangaroo Mother Care (KMC). Questi progetti mirano a creare un ambiente sicuro per l’assistenza neonatale assicurando che le strutture mediche siano dotate degli strumenti necessari, come le bombole di ossigeno.
All’interno dell’ambito del progetto Kangaroo Mother Care, sono inoltre in corso programmi di formazione all’interno del sistema sanitario locale, con scadenze fissate per fine novembre e inizio dicembre per facilitare sessioni di formazione complete. Le discussioni in corso con le principali parti interessate mirano a istituire un gruppo di lavoro tecnico per migliorare l’efficacia di queste iniziative di formazione.
Collaborazione con le autorità locali
La collaborazione della Fondazione Chiesi con il PNSR (Programma nazionale per la salute dei neonati) ha aperto strade per ulteriori esplorazioni nella diffusione di materiali didattici e protocolli di formazione per l’assistenza neonatale.
Prossimi passi
Mentre la Fondazione Chiesi continua il suo lavoro in Burundi, viene stabilito un piano d’azione completo per monitorare e guidare i progressi. Ciò include la creazione di cicli di feedback con le parti interessate per garantire che tutti gli interventi siano in linea con le esigenze in evoluzione del sistema sanitario.
In conclusione, la recente missione a Ngozi ha gettato solide basi per far progredire l’assistenza neonatale e stabilire miglioramenti sistemici negli ospedali locali, verso un futuro promettente per l’assistenza neonatale in Burundi.